Proiezioni Speciali

LA FORNACE

di Daniele Ciprì
Italia, 2022, 19', b/n
sceneggiatura Daniele Ciprì, Gianni Cannizzo, Fabrizio Lupo
05 SETTEMBRE 11:15 - Sala Perla
Premio SIAE al talento creativo a Daniele Ciprì Pubblico, tutti gli accrediti
Segue Q&A

fotografia
Daniele Ciprì
montaggio
Gianni Cannizzo
musica
Giuseppe Vasapolli
scenografia
Fabrizio Lupo
costumi
Samuela Cirrone

interpreti
Giorgio Portannese
Marco Cannilla
Mauro Spitaleri
voce dei pupi siciliani
Salvo Piparo

produzione
Eikona Film
produzioni associate
Slinkset
Rodeo Drive
produttori
Giuseppe Gigliorosso
Gianni Cannizzo
Daniele Occhipinti
Marco Poccioni
Marco Valsania
in collaborazione con
Scuola di Cinema Piano Focale
Accademia di Belle Arti di Palermo
Euroform
con il supporto di
Regione Sicilia – Assessorato Turismo Sport e Spettacolo
Sicilia Film Commission

Nelle viscere di una città mortuaria, in un mondo devastato e ormai irriconoscibile, Marcello, un uomo deturpato dal tempo e dalla cattività, vive circondato da pupi siciliani. Per sopravvivere in un mondo ostile e incomprensibile mette in atto un piano diabolico nella speranza di ottenere un’arma che possa proteggerlo e renderlo potente. Non tutto andrà secondo i suoi piani. 

2022 La fornace (cm)
2014 La buca
2012 È stato il figlio
2003 Il ritorno di Cagliostro (con Franco Maresco)
1998 Totò che visse due volte (con Franco Maresco)
1995 Lo zio di Brooklyn (con Franco Maresco)

«Il corto nasce da un percorso sull’immaginario e da una riflessione umana e artistica sull’uomo e sull’arte. L’arte non è solo intrattenimento ma è anche riflessione, nella follia c’è arte. Abbiamo voluto fare una riflessione sull’arte, sull’umanità e su quello che sta succedendo oggi, compreso la guerra. Mi sono chiesto chi potesse fare una riflessione sincera e attuale e ho trovato la mia risposta nei pupi che, proprio perché privi di anima, non sanno, non conoscono, non capiscono ma continuano a esistere perché siamo noi ad animarli. Ne La fornace i pupi vengono distrutti per costruire un uomo grande, un uomo di potere. È una grande metafora di quello che sta succedendo oggi, in cui stiamo abbandonando l’arte come punto di riferimento per delle vere riflessioni».

Daniele Ciprì (Palermo, 1962) si afferma nel panorama cinematografico italiano lavorando in tandem col regista Franco Maresco nella serie Cinico TV e poi in numerosi cortometraggi. Nel 1995 realizzano il primo lungometraggio, Lo zio di Brooklyn, a cui segue nel 1998 il film a episodi Totò che visse due volte. Nel 2003 dirigono Il ritorno di Cagliostro. Come direttore della fotografia, si aggiudica due David di Donatello (Vincere, Il primo re), tre Ciak D’Oro (Tano da morire, Vincere, Il primo re), un Globo d’Oro (Vincere) e quattro Nastri d’Argento (Vincere, Salvo, Il primo re, Il cattivo poeta). Nel 2012 e nel 2014, dirige da solo rispettivamente: È stato il figlio e La Buca. 

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