07/09/2021

Qualcosa sta cambiando?

di Wanda De Rosa

Anche quest'anno le conversazioni della serie Miu Miu Women's Tales sono giunte al termine. Durante il panel conclusivo, svoltosi ieri mattina al padiglione della Regione Veneto, le attrici KiKi Layne e Sarah Gadon, guidate da Penny Martin, hanno discusso di cambiamenti nell'ambiente creativo e della loro influenza sulla percezione del ruolo e sulle possibilità che si aprono per le creatrici.

KiKi Layne, prima volta alla Mostra del Cinema, semplicemente risplende di ottimismo tanto quanto il suo top Miu Miu costellato di strass. Offrendo la prospettiva di una interprete afro-americana, Layne afferma di aver potuto toccare con mano i cambiamenti nell'industria che le stanno permettendo di approcciarsi a personaggi sempre più veri che sfidano «le aspettative di quello che una che ha il mio aspetto dovrebbe possedere». Riferendosi a movimenti come il #MeToo, Layne rimarca con orgoglio come la solidarietà femminile spinga sempre più le menti creative a definire autonomamente il trattamento che intendono ricevere all'interno dell'industria. 

Non è da sorprendersi che Sarah Gadon, attrice e produttrice canadese nonché membro della giuria a Venezia78, mostri uno sguardo più critico sui cambiamenti in atto all'interno dell'industria. Gadon ricorda con piacere The Moth Diaries (2011) come uno dei primi lungometraggi della sua carriera con un team composto interamente da donne che l'hanno ispirata nel testare i propri limiti. Adesso che si è lanciata nella produzione, Gadon dichiara di voler portare sullo schermo storie di cui nessuno parla, come quelle delle comunità indigene canadesi. Tuttavia, è proprio questa visione da insider che non la fa sbilanciare sulla reale estensione delle sue possibilità creative. Il cambiamento vero, seppur in corso, deve ancora arrivare all'interno di un'industria, quella del cinema, poco propensa a prendere rischi.