03/09/2021

Tra la storia e Hitchcock

 
È una giornata di visioni femminili quella del 4 settembre. Il programma apre con il primo degli eventi speciali, Three Minutes - A Lengthening di Bianca Stigter, un documento storico che ci riporta nel 1938 in una cittadina ebrea polacca: attraverso la voce narrante di Helena Bonham Carter, scopriamo quanti punti di vista e dettagli si nascondono in un filmato di soli tre minuti. Steve McQueen, produttore esecutivo, accompagna il film al Lido.

Dall'altra parte Virginie Efira, in giuria alla Mostra, dopo il clamore di poche settimane fa a Cannes con Benedetta di Paul Verhoeven, è la protagonista del film in concorso Madeleine Collins del francese Antoine Barraud. Un'opera hitchcockiana, la cui protagonista ha una doppia vita. Poi l'incontro con il cinema di Céline Sciamma grazie al libro Architetture del desiderio saggio curato da Federica Fabbiani e Chiara Zanini per indagare la filmografia di un'autrice molto popolare sebbene impegnata tra cinema femminista e storie queer (Ritratto della giovane in fiamme, 2019; Girlhood, 2014; Tomboy, 2011).

E con Miu Miu si festeggiano dieci anni di storie e incontri con la creatività femminile del progetto Women's Tales e le artiste che li accompagnano.

Bianca Stigter, regista di Three Minutes - A Lengthening, è una storica e critica culturale olandese che porta alle Giornate un brevissimo filmato amatoriale girato nel 1938, unica testimonianza video di un luogo e, soprattutto, della presenza delle persone che ci vivevano e che poco tempo dopo sarebbero state uccise nello sterminio di massa operato dai nazisti. I tre minuti diventano un mediometraggio sul significato delle immagini, sulla possibilità di ricostruire una storia e un'esistenza scomparsa. Il cinema come documento, come memoria collettiva e ricostruzione dell'identità.

Madeleine Collins è il terzo lungometraggio di finzione di Antoine Barraud, regista di film su autori come Wakamatsu e Bonello. Con Madeleine Collins ci regala una sorta di Vertigo invertendo però i ruoli e costruendo uno sdoppiamento sulla protagonista femminile invece che su quello maschile, visione poco frequentata nella storia del cinema. Ad accompagnare Virginie Efira ci sono grandi attrici e attori come Jacqueline Bisset, Quim Gutierrez, Bruno Salomone e anche un cameo del regista israeliano Nadav Lapid, presidente della giuria delle Giornate nel 2020.

Le Notti Veneziane ci portano in Argentina a riscoprire Hugo Pratt, uno dei più popolari fumettisti italiani che, pur essendo nato a Rimini, ha scelto Venezia come città adottiva e fonte di ispirazione per gran parte del suo lavoro. Il padre di Corto Maltese ha «viaggiato, creato, bevuto, fatto sesso, è stato in sella e ha danzato fino alla fine della sua vita e ha aperto porte misteriose», per dirla come Stefano Knuchel, regista di Hugo in Argentina.

Una scenografa disoccupata, un musicista senza spettacoli e un contadino poeta sono i "sopravvissuti" che nell'agosto del 2020, in piena riapertura post lockdown, erano tra quelli che non hanno potuto ricominciare con le loro vite, quella categoria che ha pagato le conseguenze più care di questo nostro tempo: gli artisti. Donpasta (Daniele De Michele) li racconta in Naviganti, un mediometraggio che omaggia l'Italia creativa che, tra cibo e arte, prova ad andare avanti.