28/07/2021

La vitalita' del cinema italiano alle Notti Veneziane

Le Notti Veneziane, spazio off realizzato dalle Giornate degli Autori in collaborazione con Isola Edipo, trovano una nuova casa: la collaborazione tra Edipo Re e l'Associazione Culturale Giornate degli Autori, infatti, restituisce nuova vita alla sala parrocchiale di S. Antonio del Lido, da quest'anno rinominata Sala Laguna, destinandola al pubblico del festival, ad autori e professionisti dell'audiovisivo nonché agli abitanti del Lido e del territorio. Questo spazio, completamente rinnovato nelle strutture e nella dotazione tecnologica, adiacente al nuovo quartier generale delle Giornate, la Casa degli Autori (via Pietro Buratti 1), ospiterà tutte le proiezioni delle Notti Veneziane e sarà dedicato alla regista Valentina Pedicini, amica delle Giornate e Isola Edipo prematuramente scomparsa lo scorso novembre 2020.

E sempre nel segno del ricordo, sarà Il mondo a scatti di Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli l'evento di pre-apertura delle Notti Veneziane, realizzato in collaborazione con Bookciak Azione! L'augurio è che Valentina Pedicini e Cecilia Mangini, scomparsa lo scorso gennaio dopo una vita dedicata al documentario e alla fotografia, così vicine per coraggio e limpidezza dello sguardo, ci facciano da guida lungo il cammino.

Con la direzione artistica di Gaia Furrer e Silvia Jop, le Notti Veneziane tentano di restituire una visione complessa e composita del panorama cinematografico italiano contemporaneo, spesso orfano di una rappresentazione capace di restituirne l'eterogeneità.

Il film di apertura delle Notti, dal titolo benaugurante, è Welcome Venice, quarto lungometraggio di Andrea Segre: «A dieci anni esatti da Io sono Li, torno con un film "di laguna" alle Giornate degli Autori. Il progetto da cui è nato questo lavoro è immerso nelle calli e nelle acque di una Venezia che si sente scomparire, che non sa dove andare, ma ha ancora la forza di esistere e parlare. In un'epoca come questa di pandemie e chiusure, sono felice che questo mio nuovo film di laguna possa aiutare a celebrare una nuova apertura, una nuova strada di dialogo tra il cinema e la città, tra il cinema e il mondo».

Le Notti Veneziane, attraversate da una particolare attenzione al rapporto tra il cinema e le altre arti, portano sullo schermo la magia dei nuovi narratori orali siciliani che si richiamano alla grande tradizione del cunto e dei cantastorie (Cùntami di Giovanna Taviani) e quella della compagnia marionettistica più antica e famosa del mondo (Diteggiatura, cortometraggio di Riccardo Giacconi).

In un percorso fatto di luci, ombre e orizzonti si entra nella la poliedrica manualità di Filippo Dobrilla - scultore quasi eremita - raccontato nel profondo Caveman di Tommaso Landucci.

Approdiamo nei frammenti di una delle storie più avventurose del secolo scorso: quella dell'illustratore Hugo Pratt raccontato dal regista italo-svizzero Stefano Knuchel nella seconda puntata di una trilogia quale è il film Hugo in Argentina. Ivano De Matteo ci porta altrove con la sua immaginazione e un cellulare, strappandoci alla condanna del lockdown e immergendoci in un insolito western romano costellato di personaggi imprevisti: benvenuti a Trastwest!

È un dialogo con il cinema e la vita, il monologo pensoso e disarmante dello sceneggiatore Umberto Contarello, che con il suo esordio alla regia, Parole, getta in campo il suo reale io. Stefano Sardo, altro sceneggiatore al suo debutto come regista di un lungometraggio, si avventura nel gorgo di Una relazione attraversando i dolori intercostali di una storia d'amore giunta al suo capolinea, condita di un'ironia fragorosa dataci come ultimo dono da Libero De Rienzo. Accanto a loro, il cinema indipendente nudo e sincero di Ciro De Caro con il suo etereo e magnetico GiULiA.

Lo sguardo delle donne è centrale alle Notti Veneziane ed è allo stesso tempo politico e metaforico. Princesa di Stefania Muresu è un'elaborata anti-favola che collega con estetica inusuale riti oppressivi nigeriani e vita difficile in Sardegna per una ragazza animata dai suoi sogni; attraverso un lavoro sul campo con i bambini di un villaggio albanese dove regnano le leggi del Kanun (codice d'onore che regola la vita degli abitanti da più di 600 anni) Keti Stamo ne Les enfants de Cain, coproduzione italo-albanese, cerca di rompere questa logica di violenza. Due angoli nascosti in una periferia che sa di mondo più dei centri delle nostre città, infine, si fanno racconto nel cortometraggio di Maddalena StornaiuoloCoriandoli, dove le forme delle ombre di Scampia si travestono tra le parole di due bambini, e nel lungometraggio di Sabina Guzzanti che restituisce voce e corpo a un vivere condiviso che si pensa troppo spesso estinto: si tratta del condominio romano popolare multietnico ritratto nel film Spin Time, che fatica la democrazia!.

Come in un cerchio che porta il proprio giro a compimento, le Notti Veneziane chiudono con un omaggio a Tonino De Bernardi, maestro del cinema underground osservato e ascoltato dall'amico e collega, Daniele Segre (Tonino De Bernardi - Un tempo, un incontro).

CON ISOLA EDIPO E LE GIORNATE DEGLI AUTORI IL CINEMA E L'INCLUSIONE VANNO A TEATRO
Il cinema dell'inclusione tra visione e formazione: una finestra di approfondimento promossa da Isola Edipo in collaborazione con Giornate degli Autori, dono alla città di Venezia con un'intera giornata al Teatro Goldoni, giunge quest'anno alla sua quinta edizione (Wiseman 2017, Depardon 2018, Von Trotta 2019, Cavani 2020) e lo fa in una veste eccezionale: con una molteplicità di sguardi. Protagonisti di questa edizione saranno infatti l'attore e regista italiano Michele Placido, la regista tedesca Julia von Heinz, il belga Jaco van Dormael, il francese Olivier Guerpillon e l'inglese Michael Winterbottom riunitisi nella realizzazione condivisa di Isolation, un docufilm collettivo di cinque grandi autori europei chiamati a raccontare i drammi e le rivoluzioni causate dalla pandemia nei propri paesi, ciascuno da una prospettiva particolare ma insieme per un obiettivo comune. Registi europei uniti in una simbolica riunificazione del Continente, in un anno molto particolare e difficile come il 2020. La proiezione verrà accompagnata da una masterclass realizzata dai protagonisti di questa preziosa operazione cinematografica.

A introdurre questo appuntamento, saranno due diversi film della sezione Notti Veneziane legate ai temi dei diritti e dell'inclusione. Il primo è Fellini e l'ombra della regista Catherine McGilvray, che in un'immersione nell'inconscio iper-attivo del Maestro, accompagna l'attrice portoghese Clàudia Teixeira nell'indagine sul nodo ispiratore che unì la vita sentimentale di Fellini, fondata sull'incontro-simbiosi a specchio della donna del suo destino Giulietta Masina, e l'opera cinematografica dai 45 anni in poi. Il secondo è I nostri fantasmi di Alessandro Capitani, un racconto ironico e amaro attraversato dall'importanza della solidarietà a fronte delle avversità.

EVENTI SPECIALI PROMOSSI DA ISOLA EDIPO IN ACCORDO CON LE GIORNATE DEGLI AUTORI
Prosegue il sodalizio tra le Giornate degli Autori e Isola Edipo nella condivisione di tre appuntamenti eccezionali fuori sezione, all'interno della cornice LANDSCAPE, dove il cinema continua ad intessere e approfondire il suo rapporto con altri linguaggi espressivi e altre arti.

Accade grazie a Logos Zanzotto, realizzato in occasione del centenario dalla nascita di uno dei più importanti poeti del Novecento: sotto la regia di Denis Brotto, attorno ai versi e agli straordinari paesaggi che sono stati materia prima dello sguardo di Zanzotto sulla vita, si incontrano tra le altre le parole di Massimo Cacciari, Giosetta Fioroni, Andrea Cortellessa e Stefano Dal Bianco. E dalle atmosfere terse dello sguardo zanzottiano entriamo a piè pari nell'opacità di questi tempi, che chiedono agli artisti di farsi traghettatori: sono I naviganti di Daniele De Michele, in arte Don Pasta, che assieme al musicista Daniele Sepe, all'illustratrice Giulia Bonaldi, al contadino Modesto Silvestri e al sociologo Marco Revelli, accompagnati dalla voce di Fabrizio Gifuni, si immergono in una riflessione contemporanea sulle subdole ragioni intime e collettive del capitale. Così ci accompagnano verso un superamento della solitudine a cui questi anni sembrano volerci condannare, imbarcandoci a bordo di una scialuppa trasportata in cima a una montagna. Ed è proprio nella realizzazione di quest'atto surreale, di cui Fitzcarraldo è stato padre, che i Naviganti si incontrano con gli Extraliscio nel vivissimo cortometraggio La Nave sul Monte di Elisabetta Sgarbi: una composizione in due capitoli tanto essenziali quanto vivaci,  che tra le linee sonore della musica della banda romagnola costituiscono la trama di una riflessione sulla nostra condizione esistenziale ancorata tra il desiderio del movimento, la stasi e le possibilità infinte di superare tale condizione.