Notti Veneziane
SEMIDEIFLESH AND BRONZE
V.O. IT sub EN
Press/Industry
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Segue Q&A
Prenotazione obbligatoria su giornatedegliautori.com
fotografia
Tommaso Lusena De Sarmiento
montaggio
Filippo Montemurro
Mauro Rossi
musica
Giorgio Giampà
Marta Lucchesini
con
Antonio Alì
Damiano Bevilacqua
Anzhela Brailo
Daniele Castrizio
Stefano Mariottini
Gaia Carlotta Ndoye
produttori
Carlo Degli Esposti
Nicola Serra
produzione
Palomar
con il supporto di
Regione Calabria – Dipartimento Istruzione
Formazione e Pari Opportunità
Fondazione Calabria Film Commission
ufficio stampa italiano
REGGI&SPIZZICHINO Communication
Maya Reggi
Raffaella Spizzichino
Carlo Dutto
info@reggiespizzichino.com
www.reggiespizzichino.com
Semidei è un documentario che ripercorre mezzo secolo di storia raccontando le due statue bronzee meglio conservate al mondo, i due misteriosi guerrieri che riemersero dal mare di Riace nel 1972, dopo duemila anni passati sott’acqua. Interviste e documenti inediti, testimonianze dirette e il racconto di un presente in tumulto sono il cuore di questo viaggio. I Bronzi di Riace rappresentano il nostro passato ma, come ogni cosa smarrita e poi ritrovata, incarnano anche i desideri di futuro, di pace e di bellezza che animano da sempre il genere umano.
Fabio Mollo
2023 Nata per te
2023 Semidei (doc)
2022 My Soul Summer
2021 Anni da cane
2017 Il padre d’Italia
2015 Vincenzo da Crosia (doc)
2013 Il sud è niente
2010 Domani (in Napoli 24, cm)
2008 Giganti (cm)
2006 Carmilla (cm)
2005 Al buio (cm)
2003 Troppo vento (cm)
Alessandra Cataleta
2023 Semidei (doc)
2017 Il futuro non me lo ricordo (doc)
2015 Scarti (doc)
2014 The protester (cm)
2011 Indovina chi viene a pranzo? (cm)
2007 My greatest love (cm)
2007 Crush (cm)
2004 I Bonavoglia (cm)
2003 Dopo tutto (cm)
«In una lectio magistralis tenuta all'università della Calabria, il filosofo e critico d’arte Georges Didi-Huberman afferma che i desideri inconsci sono desideri arcaici di ciò che ancora non sappiamo, quindi desideri di futuro. Si può intravedere il futuro guardando due statue di 2500 anni fa? L’arte sospende il tempo, mescolando passato, presente e futuro. Ed è per questo anacronistica. In Semidei materiale di repertorio del passato e materiale originale contemporaneo si alternato e si mescolano, provando a creare un unico presente lungo 2500 anni e a immaginare il futuro. Perché oggi è del futuro che abbiamo più paura, non del passato. I Bronzi sono lo spazio, e quindi i luoghi che hanno attraversato dal momento della loro creazione fino al ritrovamento in Calabria. Un paesaggio che si apre lungo la loro pelle di bronzo, si fonde con essa, diventando una cosa unica, forte, meravigliosa, complessa e fragile al tempo stesso, che deve essere protetta. Sono i due fratelli Eteocle e Polinice che si uccidono a vicenda per la stessa corona e sono anche i santi Cosma e Damiano, protettori di Riace e della sua gente. Sono soprattutto esseri umani, in carne e ossa: una giovane donna di Riace che lotta per la sua emancipazione oggi, così come Adele Cambria ha fatto durante la sua attività di giornalista e intellettuale; uno studioso di fama internazionale che ha dedicato la sua intera vita allo studio delle statue, così come un ragazzo Rom di Lamezia Terme che le vede per la prima volta; il sub romano che li ha tirati fuori dal fondo del mare, così come i quattro adolescenti di Riace che hanno creduto di averli visti per primi. I Bronzi siamo tutti noi che, nel corso dei secoli, li guardiamo, estasiati, rapiti: ci riflettiamo sulla superficie della loro pelle metallica e vediamo noi stessi riflessi, o meglio ancora, il desiderio che abbiamo di noi stessi. Ed è per questo che sono Semidei. Questo film è una lettera d’amore alla Calabria e alla sua gente, a cui i Bronzi hanno affidato il messaggio di pace che custodiscono, e di cui l’intera umanità ha bisogno, oggi più che mai. [Fabio Mollo, Alessandra Cataleta]
Fabio Mollo si laurea nel 2002 presso la University of East London, per poi diplomarsi in Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia, realizzando diversi cortometraggi, tra cui Al buio (selezionato alla Mostra di Venezia) e Giganti (in Concorso alla Berlinale, Miglior Cortometraggio al Torino Film Festival). Esordisce nel 2013 con Il Sud è niente, selezionato in concorso alla Berlinale (Generation). Nel 2015 esce Vincenzo da Crosia, il suo primo lungometraggio documentario, premiato al Torino Film Festival e finalista ai Nastri d’Argento. Tra il 2015 e il 2016 segue il regista Paolo Sorrentino durante le riprese della serie The Young Pope, realizzando per HBO e SKY un documentario dal titolo The Young Pope – a Tale of Filmmaking. Nel 2017 esce il suo secondo lungometraggio, Il padre d'Italia. Nel 2021 è regista di Anni da cane, presentato al Festival Internazionale del Film di Roma – Alice nella Città. Nel 2022 dirige My Soul Summer, film musicale, nuovamente selezionato al Festival Internazionale del Film di Roma – Alice nella Città.
Alessandra Cataleta, laureata in lettere alla Sapienza di Roma nel 2002, frequenta nel 2007 la Brighton Film School. Qui vince il contest BBC Untold South con un documentario breve sulla cantante jazz Renée Ansell. Ha lavorato come filmmaker e autrice per MTV e RAI. Del 2014 il suo primo film documentario Scarti, in concorso al festival Sguardi Altrove. Nel 2016 realizza Il futuro non me lo ricordo, menzione speciale al festival Lo Spiraglio. Sta ultimando le riprese del suo film documentario La vita che mi diedi, biopic sulla leggendaria pupara Anna Cuticchio, trattamento finalista al premio Solinas Documentario per il Cinema 2021.