IL SENTIERO PASOLINI
TEVERE CORSARO
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In Tevere Corsaro di Pietro Balla e Monica Repetto si intrecciano le storie di tre meravigliosi utopisti che, ciascuno con il proprio sogno, si battono per creare un Sentiero Pasolini da Roma a Ostia lungo il corso del Tevere. Un racconto di impegno civile e un documentario di testimonianza che dedichiamo alla memoria di un cineasta appassionato e puro come Pietro Balla.
TEVERE CORSARO

In una Roma contemporanea, tra campagne assediate dal cemento e rive del Tevere nascoste, i destini di Sven, un ciclo-attivista norvegese appassionato di Pasolini, Giulia, una giovane contadina che difende la sua terra dalla speculazione edilizia e Mario, un poliziotto dal cuore d’oro, si intrecciano nella lotta per creare il Sentiero Pasolini lungo il fiume, da Roma al mare. Ostacolati da potenti proprietari, politici mediocri e una burocrazia insensibile, questi improbabili alleati si battono per un’utopia fatta di natura e comunità, in una battaglia che riflette il dramma dell’Occidente contemporaneo. La loro è una lotta senza speranza o possono ancora riscrivere il proprio destino?
Italia, 2025, 95’, colore
regia
Pietro Balla, Monica Repetto
sceneggiatura
Pietro Balla
Monica Repetto
fotografia
Antonio Demma
montaggio
Beppe Leonetti
Giacomo Valentini
suono
Jacopo Manzo
Samuel Desideri
con
Sven Otto Scheen
Mario Girolami
Giulia Marrocchini
Pietro Marrocchini
produzione
Deriva Film
produttori
Monica Repetto
Pietro Balla
in collaborazione con
Eskimo
con il supporto di
Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund
distribuzione italiana
Deriva Film
ufficio stampa italiano
Cristina Scognamillo
«Il titolo Tevere Corsaro è un rimando agli Scritti Corsari di Pasolini, un volume degli anni Settanta di critica radicale alle società occidentali sviluppate. La nostra storia si svolge sull’orlo di un disastro economico, ecologico e antropologico che riguarda tutti noi. L’abbiamo seguita per quattro anni, vedendo cambiare le vite dei protagonisti e le nostre. Durante la lavorazione del film è mancato il co-regista Pietro Balla. Avrei voluto continuare a battagliare con lui in sala di montaggio, ma il film resta irriducibilmente “nostro”. Voglio concludere con le parole di Pietro. Quando una donna sulla riva del fiume, durante le riprese, chiese che storia stavamo raccontando e se sarebbe finita con la realizzazione del Sentiero Pasolini, lui ha risposto: “È una storia di perdenti sicuri. Io non so bene chi abbia ragione o torto, perché la faccenda è molto complicata. Però è paradigmatica di questi tempi… Quando finirà? Durerà finché resisteremo noi”». (Monica Repetto)
Monica Repetto è regista, sceneggiatrice e produttrice. Ha fondato con Pietro Balla la casa di produzione indipendente Deriva Film, con cui ha realizzato documentari selezionati in festival nazionali e internazionali, tra cui ThyssenKrupp Blues (65ª Mostra del Cinema di Venezia, Premio Mediterraneo Film Festival), 1974–1979. Le nostre ferite (finalista ai Nastri d’Argento), e la serie Il corpo dell’amore (Rai, premiata ai Diversity Media Awards). È autrice di saggi sul cinema e docente nei progetti del Piano Nazionale Cinema per la Scuola (MiC-MIUR) e in laboratori per giovani autori.
Pietro Balla (Poirino, 1956 – 2021) è stato una delle voci più originali del documentario italiano. Regista e produttore indipendente, ha conciliato per tutta la vita il lavoro di capostazione con il cinema, realizzando oltre cento opere tra film, serie e corti. Laureato in Scienze Politiche, ha esordito come critico per «Cult», «Filmcritica» e «Segnocinema». Tra i suoi film: ThyssenKrupp Blues, Radio Singer e 1949 nelle terre di Dio. È tra i registi selezionati nel progetto Fuorinorma di Adriano Aprà.
