
Notti Veneziane 2025
DOM
V.O. sub IT
Segue Q&A
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V.O. sub IT
Pubblico, tutti gli accrediti
fotografia
Emanuele Pasquet
montaggio
Desideria Rayner
con Giampiero Civico
musica
Nedim Zlatar
suono
Mattia Biadene
con
Mirela Hodo
Kristaq Nina
Denis Nina
Mathias Nina
produzione
Kama Productions
co-produzione
MESS
produttore
Riccardo Biadene
co-produttore
Nihad Kreševljaković
contatto
Kama Productions
www.kamaproductions.eu
studiok@kamaproductions.eu
ufficio stampa
internazionale e italiano
Lionella Fiorillo
lionella.fiorillo@storyfinders.it
Mirela, quarantenne bosniaca, vive a Rimini con il compagno e i due figli. Spinta da un passato irrisolto, torna a Sarajevo, dove ha vissuto fino all’età di dieci anni all’orfanotrofio Dom Bjelave. Evacuata su un convoglio umanitario allo scoppio della guerra, ritrova ora gli amici d’infanzia: Amela, la sua migliore amica, Branko, una figura quasi fraterna, e altri ancora. Insieme riscoprono la città e l’istituto, ora ricostruito, che un tempo l’ha accolta. Inizialmente riluttante e incerta nel sentimento verso il ricordo della madre, Mirela avverte un senso di perdita indefinito ma potente. Il suo viaggio si trasforma in una ricerca della madre, e di se stessa, che la conduce al villaggio dove è nata, nella Republika Srpska, per recuperare il suo certificato di nascita. Una strada tutta in salita, di coraggio e riconquista, per rispondere a un falso quesito: chi legittima il mio stare al mondo, quando io per prima «mi sento come un fiore, come venuta dalla terra»? Attraverso filmati d’archivio della Sarajevo assediata e ricordi intimi, il film intreccia la memoria personale con la storia di un intero popolo.

2025 Dom
2020 Pierrot sui binari (cm, doc)
2022 Samira (cm)
2021 Le mani sulle nuvole (cm)
2013 La stanza (cm)
2012 Il duello (cm)
2011 La panchina (cm)
«Quando ho incontrato Mirela, ho percepito in lei due anime: l’essere madre oggi e l’essere figlia ancora segnata dall’abbandono. Il suo ritorno intimo a Sarajevo è un viaggio simbolico, alla ricerca della propria origine. In questo viaggio emergono, come frammenti di sogni, i filmati d’archivio della Sarajevo assediata che colmano i vuoti di una memoria spezzata. Durante le riprese, si è instaurato un dialogo creativo ed emotivo senza cesure fra campo e fuori campo, guidato da una consapevolezza etica supportata dal metodo dello psicodramma applicato, in fase di riprese, nella piena partecipazione di una figura professionale preposta all’ascolto e al dialogo nella tutela di tutti i ruoli in gioco, troupe inclusa e di Mirela soprattutto; in relazione alla camera, alla produzione sul set e all’intero arco temporale di lavorazione. Da un punto di vista stilistico, il linguaggio visivo e sonoro si è modellato quasi per osmosi sulle forme di questo rapporto umano. La scelta del formato 4:3 va nella direzione della compressione dello spazio in un quadro psicologico “ravvicinato”, dove i suoni e la musica sono espressione di un flusso interiore». (Massimiliano Battistella)
Massimiliano Battistella, nato a Roma nel 1985, si laurea in critica letteraria e approfondisce la formazione nelle discipline umanistiche e nelle arti visive. Inizia presto a lavorare nel settore audiovisivo, acquisendo esperienza come assistente alla regia e nel casting, collaborando con registi di rilievo sia italiani che internazionali. Autore e regista di cortometraggi selezionati in festival internazionali qualificanti per gli Academy Awards, vede le sue opere distribuite e commercializzate in Europa, Asia, Stati Uniti e Sud America. In seguito realizza il documentario Pierrot sui binari, premiato in diversi contesti internazionali.