Notti Veneziane 2025

DOM

Massimiliano Battistella
Italia, Bosnia ed Erzegovina, 2025, 83’, colore
Sceneggiatura: Massimiliano Battistella
LE DATE SARANNO PRESTO DISPONIBILI

fotografia
Emanuele Pasquet
montaggio
Desideria Rayner

musica
Nedim Zlatar
suono
Mattia Biadene

con
Mirela Hodo
Kristaq Nina
Denis Nina
Mathias Nina

produzione
Kama Productions
co-produzione
MESS
produttore
Riccardo Biadene
co-produttore
Nihad Kreševljaković

 

ufficio stampa italiano
Lionella Fiorillo
lionella.fiorillo@storyfinders.it

ufficio stampa internazionale
Lionella Fiorillo
lionella.fiorillo@storyfinders.it

Mirela, quarantenne bosniaca, vive a Rimini con il compagno e i due figli. Spinta da un passato irrisolto, torna a Sarajevo, dove ha vissuto fino all’età di dieci anni all’orfanotrofio Dom Bjelave. Evacuata su un convoglio umanitario allo scoppio della guerra, ritrova ora gli amici d’infanzia: Amela, la sua migliore amica, e Branko, una figura quasi fraterna. Insieme riscoprono la città e la casa famiglia moderna che un tempo l’ha accolta. Inizialmente riluttante e piena di risentimento verso il ricordo della madre, Mirela avverte un senso di perdita indefinito ma potente. Il suo viaggio si trasforma in una ricerca della madre, e di se stessa, che la conduce al villaggio montano dove era nata, nella Republika Srpska, per recuperare il certificato di nascita. Attraverso filmati d’archivio della Sarajevo assediata e ricordi intimi, intreccia la memoria personale con la storia di un intero popolo.

2025 Dom
2020 Pierrot sui binari (cm, doc)
2022 Samira (cm)
2021 Le mani sulle nuvole (cm)
2013 La stanza (cm)
2012 Il duello (cm)
2011 La panchina (cm)

«Cosa accade quando, a dieci anni, vieni evacuata da un orfanotrofio sotto assedio durante un’operazione umanitaria? Mirela ha ricostruito la sua vita in Italia, ma ha sempre portato dentro due vuoti: la madre e la sua terra d’origine, la Bosnia. Quando ho incontrato Mirela, ho percepito in lei due anime: la madre realizzata che è oggi e la figlia ancora segnata dall’abbandono. Il suo senso di colpa, per essere stata salvata mentre altri restavano, approfondisce questa frattura. Il suo ritorno a Sarajevo è un viaggio simbolico alla ricerca delle origini e dell’identità. I filmati d’archivio della Sarajevo assediata emergono come frammenti di sogni, immagini dell’inconscio di Mirela che la aiutano a ricostruire un’infanzia, colmando i vuoti di una memoria spezzata. Questo film racconta una storia intima, ma universale, di sradicamento e di ricerca di appartenenza. Raccontandola insieme a Mirela, voglio stare accanto a tutti quei bambini sradicati che cercano le loro radici». (Massimiliano Battistella)

Massimiliano Battistella, nato a Roma nel 1985, si laurea in critica letteraria e approfondisce la formazione nelle discipline umanistiche e nelle arti visive. Inizia presto a lavorare nel settore audiovisivo, acquisendo esperienza come assistente alla regia e nel casting, collaborando con registi di rilievo sia italiani che internazionali. Autore e regista di cortometraggi selezionati in festival internazionali qualificanti per gli Academy Awards, vede le sue opere distribuite e commercializzate in Europa, Asia, Stati Uniti e Sud America. In seguito realizza il documentario Pierrot sui binari, premiato in diversi contesti internazionali.

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