23/07/2019

La sedicesima luna


Si dice che alcune cose della vita nascono sotto una buona stella. Nello storico cinquantenario dello sbarco sulla luna, noi pensiamo che questa edizione delle Giornate - la sedicesima - nasca sotto una buona luna. Del resto il cinema, come prima i poeti e i marinai, ha guardato al satellite misterioso della terra praticamente fin dalla nascita e Georges Méliès ne è stato il primo visitatore moderno.

Con diversa prospettiva e altre attese, anche noi siamo partiti per questo viaggio con l'ansia di sapere, intuire, conoscere dei viaggiatori spaziali: come ogni anno sappiamo che altri mondi ci aspettano e che il nostro mandato, quello affidatoci dalle associazioni degli autori italiani, è proprio di portare voci diverse a Venezia per metterle in contatto con una cinematografia, quella italiana, che mai come oggi ha bisogno di coraggio, confronto, ambizione e modernità. Nell'ambito della Mostra del Cinema sentiamo di dover essere una voce distinta, spregiudicata, curiosa e, in qualche modo, pop.

Dalla messe di oltre mille titoli visionati - un piccolo record per il nostro gruppo di lavoro, un grande passo per una sezione indipendente e orgogliosa della propria sobrietà - riportiamo a casa appena undici titoli per il concorso, un'altra decina tra eventi speciali e Notti Veneziane alla Villa degli Autori. È una scelta volutamente più che selettiva e che ci caratterizza fin dalla fondazione nel 2004: nel tempo ha determinato un riconoscibile marchio di qualità mondiale che pensiamo si rafforzi ancora con le scelte di quest'anno.

Abbiamo dalla nostra parte una squadra di partner che, anno dopo anno, crede nei nostri risultati; una leale collaborazione con la Biennale e la Mostra che ci ospitano nel segno della diversità; un gruppo di lavoro che ringiovanisce e si rinnova, ma mantiene forte un legame tra le persone, di cui siamo orgogliosi e che si mette a disposizione degli autori italiani e internazionali affinché a Venezia trovino una vera "casa", un luogo d'incontro e di confronto animato dalla creatività e dalla forza dei film presentati. Ringraziare chi ci sostiene, chi crede in noi, chi ci guida e chi lavora per un traguardo ambizioso e comune, non è mera formalità.

Ho cominciato questa avventura nel 2004 grazie alla fiducia di persone straordinarie come Roberto Barzanti, Citto Maselli, Emidio Greco, la stessa che oggi ritrovo in Andrea Purgatori, Francesco Ranieri Martinotti, nei soci dell'Associazione, nei miei compagni di lavoro. Amo le sfide e la sedicesima ha il profumo intenso del doppio salto mortale. Lungo il percorso della selezione non trovo il rammarico per ciò che volevamo e non abbiamo ottenuto. Perché questa volta non è accaduto. Resta invece il gusto amaro delle opere e degli autori che non abbiamo potuto accogliere. Sono tanti i film di valore cui abbiamo dovuto dire di no e in molti casi è stato un dolore personale.

Non suoni come una scusa postuma, ma tante volte - come accade a ogni selezionatore - mi è capitato di sognare più spazi, più opportunità per artisti che meritano attenzione e incoraggiamento. A tutti quelli a cui ho detto "no" chiedo oggi scusa, convinto spesso di aver scelto per il bene dei film, altre volte di aver  magari sbagliato sia pure in buona fede. E ben vengano le occasioni in cui sarò smentito. Ma tutti noi firmiamo oggi una selezione in cui crediamo profondamente, in cui si specchia il mondo, che valorizza talenti certi, esordienti luminosi, un cinema capace di trovare il suo pubblico per restituire allo spettatore il piacere del sogno e il confronto con la realtà. Ai registi, agli autori, agli interpreti, ai creativi che terranno alta quest'anno la bandiera corsara delle Giornate vogliamo dire grazie e benvenuti a Venezia. Le stesse parole che per undici giorni rivolgiamo al nostro fantastico pubblico che ai film saprà regalare, una volta ancora, quel calore e quella passione chiamata cinema. [Giorgio Gosetti]