«La stretta relazione tra madre e figlio, è una delle chiavi di lettura della cultura dell'America Latina - il moralismo tradizionale che convive con il machismo estremo, la violenza e la religione. Le lunghe interviste realizzate in dodici paesi centro e sud americani hanno finito per condurci in Guatemala. José mette in discussione quelle immagini popolari dell'America Latina che spesso fanno immaginare posti paradisiaci e volti bianchi, mentre la maggior parte delle persone vive nelle metropoli, è povera e con la pelle scura. È un luogo profondamente travagliato, e il film racconta quello che hanno detto i giovani - qui vivere una relazione è un "sogno impossibile"».
Di origine cinese, Li Cheng si è trasferito negli Stati Uniti nel 1999 e ora è un nomade che gira il mondo. I suoi riferimenti cinematografici sono il Neorealismo e Hou Hsiao-hsien. Mentre i temi principali su cui riflette sono la lotta, la crisi e la speranza. Nel 2007 lascia gli studi per concentrarsi sul cinema e nel 2014 realizza la sua opera prima, Joshua Tree, un film sulla crisi del sogno americano. Per realizzare José conduce una ricerca in dodici paesi latino-americani e vive in Guatemala per circa due anni.