«Sono nata nel 1979, avevo un anno quando Tito morì e undici quando Milošević salì al potere, dodici quando iniziò la guerra nell'ex Jugoslavia, sedici quando finì, venti quando la NATO ci bombardò, ventuno quando finalmente ci liberammo di Milosevic, ventiquattro quando il nostro primo ministro [Zoran Đinđić - n.d.r.] fu assassinato, e oggi alla veneranda età di trentasette anni, voglio parlare del mio paese, da un punto di vista molto personale, e da un posto molto preciso - il luogo in cui vivo. Come mai da lì? Perché ho avuto il privilegio di crescere e osservare la Serbia attraverso gli ideali e le azioni di una donna che pensava fosse una sua precisa responsabilità parlare di quello che stava accadendo. Perché mia madre e io abbiamo sempre condiviso il linguaggio della politica - lei era una leader del movimento studentesco nel Sessantotto, io in quello degli anni Novanta. Perché la casa della mia famiglia era un luogo di ritrovo per discussioni intellettuali, per riunioni di attivisti e spesso un rifugio dalla follia che divampava fuori. Perché questa casa è nel centro di Belgrado, cioè dove accadono le cose nella Serbia di oggi. Perché più guardo quelle porte chiuse del soggiorno, che mi sono trovata di fronte per tutta la vita, più mi rendo conto che per comprendere la Serbia si debba parlare di spazi divisi. Dove ci sono quelli che cercano di riscrivere il passato e quelli che invece provano a riconoscerlo. E un modo per capire la vita di mia madre sono i suoi tentativi di colmare questa divisione».
Mila Turajlić produce, scrive e dirige Druga strana svega (The Other Side of Everything), presentato in anteprima al Festival di Toronto nel 2017. Con questo film si aggiudica quattordici premi, tra cui quello per il miglior documentario all'IDFA. In precedenza, nel 2010, realizza Cinema Komunisto proiettato in ottanta festival (Tribeca, IDFA, Hot Docs) e vincitore di ben sedici riconoscimenti. Studia politica alla London School of Economics, e produzione presso la Scuola Nazionale di Cinema di Belgrado, specializzandosi in documentario a La Fémis di Parigi. Consegue un dottorato di ricerca all'Università di Westminster, il cui oggetto di studio è cinema e politica. È lettrice per le università La Sorbona, Harvard, Stanford, e collabora nei programmi di tirocinio documentario per Archidoc e BDC. Dal 2006 dirige la Dribbling Pictures, casa di produzione fondata con Boris Mitic.