2016:13thedition
august 31
september 10
05/09/2016

La scommessa di scrivere insieme


Per capire quali direzioni stiano prendendo l'arte e l'industria cinematografica nel mondo, forse dovremmo guardare a cosa accade in Cina. Con questo suggerimento Francesco Martinotti, in rappresentanza dell'ANAC, ha ufficialmente aperto il terzo China Film Forum, promosso dalle Giornate degli Autori, insieme a Bridging the Dragon e Doc/it e rivolto agli autori e alle storie che possono creare un ponte reale tra le due culture e le due cinematografie di Europa e Cina.

Il presidente dell'ANAC, in aggiunta, ha sottolineato, che anche la Cina nel frattempo sta guardando al nostro cinema se si pensa ad esempio a un film come Al di là delle montagne di Jia Zhangke che ha dei richiami suggestivi a C'eravamo tanto amati di Ettore Scola.

A nome dei 100autori è intervenuto il presidente, Francesco Bruni che in apertura dei lavori ha introdotto, tra i tanti argomenti affrontati, quello della commedia e dell'autocensura a cui si sottopongono gli autori, sia italiani che cinesi. La commedia può essere un genere d'intrattenimento ma anche un modo per affrontare in maniera divertente delle cose serie. Per questo quello della censura, per lo sceneggiatore e regista è da considerarsi un tema cruciale.

Maurizio Sciarra, a cui è stato dato il compito di moderare l'incontro mattutino, e che da anni lavora a un progetto di co-produzione con la Cina, si è detto felice per quanto accaduto la sera precedente (leggi l'articolo), più che per la parte finanziaria, indubbiamente rilevante, per la centralità che è stata data alle storie: «In tutto il mondo gli autori sono diventati l'elemento trainante dell'industria cinematografica».

Shu Huan, uno degli sceneggiatori e creatori del grande successo Lost in Thailand (2012, regia di Zheng Xu), ha rimarcato che in Cina sempre più persone investono su prodotti audiovisivi. Ma ha anche fatto notare che uno dei film italiani che più ha apprezzato, Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, incontrerebbe delle difficoltà in Cina perché il grande pubblico preferisce commedie d'intrattenimento puro lontane dai temi del quotidiano. Molti film che provengono dall'estero fanno fatica a sfondare nel mercato interno. Proprio per questa ragione, secondo Shu Huan, le co-produzioni assumono un ruolo fondamentale nel divulgare storie non direttamente di provenienza cinese.

Yuan Yuan, tra le sceneggiatrici di Go Away Mr. Tumor (2015, regia di Han Yan), si è detta d'accordo con quanto sostenuto dagli interlocutori che l'hanno preceduta. Secondo Yuan Yuan, le grandi case di produzione non devono pensare solo ai finanziamenti derivati dalle co-produzioni, ma anche alle storie da condividere, dando la giusta importanza al lavoro degli autori. E solo co-operando sul fronte creativo che si possono avere chance di successo.

Paolo Genovese, il cui Perfetti sconosciuti ha catturato l'attenzione e il consenso internazionale sulla scia del successo nelle sale italiane, ha affermato che bisogna saper rischiare, producendo progetti originali, sfidando il pubblico e portandolo su un terreno non battuto in precedenza. Per il regista del David di Donatello 2016, il limite produttivo, distributivo e culturale, talvolta è quello di consegnare agli spettatori film legati a filoni usurati, nella convinzione che l'audience debba essere assecondata con cose già ampiamente sperimentate.

Sergio Basso, che a differenza della maggior parte degli addetti ai lavori conosce la lingua cinese e che già si era occupato di Cina con il documentario sulla Chinatown milanese (Giallo a Milano), ora è alle prese con un nuovo lavoro, La lunga marcia, realizzato grazie alla Beijing Tv Station.

Secondo Basso, per collaborare ci vuole innanzitutto una conoscenza reciproca per capire qual è il mondo dell'altro: «Grazie al lavoro con le produzioni abbiamo trovato un filo rosso, attraverso una giovane coppia che ha esplorato nuovamente il percorso della lunga marcia. Un modo per raccontare qualcosa del passato attraverso i sentimenti di oggi, le prospettive odierne».

Dal canto suo Andrea Cicini (InThinker Studio) ha ricordato di aver conosciuto Basso tre anni fa. E cercando nuove opportunità, sono riusciti a realizzare un prodotto che in qualche modo li ha condotti in un ambiente dove si lavora con professionalità e soprattutto umiltà.

Un altro esempio compiuto di co-produzione tra Italia e Cina è Caffè di Cristiano Bortone, evento speciale alle Giornate: «Un lavoro - ha spiegato il regista a proposito del senso di questa collaborazione - che richiede duttilità e tenacia, che obbliga ad azzerare pregiudizi e preconcetti reciproci ma che può effettivamente schiudere le porte al più grande mercato del mondo, oggi potenzialmente aperto al gusto del nuovo».

«Alla Villa degli Autori - ha commentato in chiusura di mattinata Maurizio Sciarra - è avvenuto oggi qualcosa di straordinario nella sua semplicità: sceneggiatori e autori di queste due grandi cinematografie hanno cercato di individuare insieme modi e linguaggi per collaborare in maniera non banale partendo dal legittimo spaesamento che un autore prova nel raccontare un universo che prima non conosceva. Solo così si possono creare modelli e storie non effimeri, capaci di appassionare spettatori tanto diversi sfuggendo alla banalità di una falsa omologazione. Il cinema europeo può vincere in Cina proprio se regala un punto di vista diverso dall'ovvio».

Il China Film Forum ha terminato le sue attività con un workshop a più voci, nel quale sono intervenuti Ben Ji (produttore e consigliere delegato di Reach Glory Media & Entertainment Group), sollecitato a intervenire sulle tendenze e prospettive del mercato cinese. E per Ben Ji le prospettive del mercato cinese sono rosee, nonostante il periodo di crisi economica che ha colpito anche il suo paese.

In seconda battuta ha parlato Wu Sisi (General Manager nel settore sviluppo dei progetti per Jetavana Entertainment), che ha ribadito quanto sia fondamentale studiare ed essere preparati ad affrontare il mercato cinese per riuscire ad avere successo. Charles Lei (amministratore delegato di Thunder Communications International) ha chiuso la prima metà dell'incontro pomeridiano, sostenendo che la sfida più grande per ogni paese è affrontare i propri "dogmi".

L'ultima parte del Forum, moderata da Agnese Fontana, presidente di Doc/it, è stata dedicata al cinema documentario e a prendere la parola sono stati Rosario Di Girolamo, capo di R&D - Doc/it, Ning Yuqi, (Director of Overseas Business Development del GZDoc), Yu Zhou (Deputy Director of General Office Sino-Italian Campus, Tongji University), Vivien Sha (South Area Regional Manager NielsenCCdata) e Jürg Neuenschwander (College of Arts and Media, Tongji University).

PHOTOGALLERY HIGH RES



main sponsor





creative partner



© Associazione Culturale Giornate degli Autori - Via Santa Croce in Gerusalemme 107 (RM) - P.IVA 08079171008 - Licenza S.I.A.E. 4858/I/4524
TRASPARENZA - Informativa sull'utilizzo dei cookie - Informativa sulla privacy

Design: EU-GENIA srl - Webmaster: Daniele Sorrentino