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28/08/2013 h 22:00Casinò
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Eventi Speciali
JULIA
di J. Jackie Baier
Prima mondiale
Germania, Lituania 2013, 88', HDV, colore
sceneggiatura J. Jackie Baier
fotografia Dieter Vervuurt (2010-2012)Th. Schneider (2005-2009)
montaggio Steffen Reck, J.Jackie Baier
musica Christopher Franke, Princessin Hans
suono Lasse Viehöfer, Till Wimmer
con Julia Krivickas, W. Lerch
R. Orzichovskis, Renatė Lūšis

produttori 
Gamma Bak
J. Jackie Baier, Dagnė Vildžiūnaitė
produzioni Gamma Bak Filmproduktion
J.Jackie Baier Filmproduktion, Just A Moment
con il sostegno di Medienboard Berlin Brandenburg
Der Beauftragte der Bundesregierung für Kultur und Medien
The Culture Support Foundation of The Republic of Lithuania

vendite internazionali 
m-appeal
Prinzessinnenstr.16, D-10969 Berlin, Germany
Tel. +49 030 61507505 - Fax +49 030 27582872

contatti ufficio stampa The Rumors
Viale Pinturicchio, 184, 00196 Roma, Italy
Gianni Galli + 39 335 8422890
Chiara Bolognesi +39 339 8578872
Romina Such +39 339 3689010

Una storia sulla fede e lo scetticismo. Sullo sradicamento e l'appartenenza. Che cosa trasforma uno studente di una scuola d'arte, in una ragazza che decide di andar via di casa e vivere per le strade di Berlino vendendo il proprio corpo? Per più di dieci anni la fotografa e regista J. Jackie Baier ha seguito la transessuale Julia K. nata a Klaipeda in Lituania, riprendendo la sua dura vita da prostituta, fuorilegge e anticonformista che non è mai scesa a compromessi con la società.

«Julia è scomparsa di nuovo. Ieri sono andata a trovarla al cinema porno, dove ha dormito negli ultimi sei mesi. Ci siamo sedute nella stanza delle prostitute, che Julia ha usato come camera da letto, un seminterrato scalcinato e fumoso, senza luce dall'esterno, più o meno delle dimensioni di una cella. Un divano, un bancone, una macchina del caffè e una televisione accesa ad alto volume che trasmetteva programmi di bassa qualità. La sua vita si limitava a quella stanza. Che lasciava solo quando Mamsell la chiamava per un cliente. L'avevo vista per la prima volta in un bar a Wilmersdorf, dove per un po' di tempo avevamo lavorato insieme, seducendo i clienti con l'alcol, offrendo sesso, facendo di tutto per guadagnare soldi. Io avevo lasciato subito quel lavoro. La maitresse non era convinta che fossi una brava puttana e, a dire il vero, aveva ragione - anche se avevo imparato molto guardando Julia. Subito dopo anche lei se n'era andata. Non si sentiva davvero a suo agio in quel posto. La maitresse aveva un suo stile, mentre Julia ne aveva un altro. Non poteva funzionare. In seguito quelli del bar avrebbero detto che era sempre ubriaca. Ma non poteva essere quella la ragione per buttarla fuori, visto che se davvero fosse stata sempre ubriaca sarebbe riuscita ad andare d'accordo con la padrona. Dopo tutto, anche la padrona era sempre ubriaca. Quasi un anno dopo, ho incontrato di nuovo Julia. Stavo andando in autobus a Schöneberg, lei batteva all'angolo tra Froben e Bülow. Abbiamo bevuto un paio di birre al chiosco di Bianca e a un certo punto lei mi ha chiesto se mi andava di scattarle altre foto. Non avevo la macchina con me, solo il cellulare con il quale le ho fatto alcuni scatti. Poi, andandomene, le ho promesso che sarei tornata. Quando mi sono ripresentata lì due notti dopo, questa volta con la macchina fotografica, lei non c'era più. Al chiosco mi hanno detto che era morta, probabilmente per il freddo. Ma poi è riapparsa». [J.Jackie Baier, 2006]

J. Jackie Baier (1955, Kiel, Germania) si laurea in Letteratura presso l'Università di Essen nel 1982. Assistente alla regia per registi come Peter von Zahn, Michael Lentz e Adolf Winkelmann, realizza diversi documentari. Nel 1983 esordisce con il lungometraggio di finzione Die Mission - Film vom Frieden und seinem Krieg presentato alla Berlinale nella sezione Forum. Tra il 1985 e il 1988, scrive e dirige Die Splitter der Eisbombe e Frühstück für Feinde, due film televisivi per la ZDF. Dal 1995 lavora come regista di serie tv. Nel 1997 cambia sesso e diventa ufficialmente una donna. Inizia a lavorare sempre più spesso come fotografa, partecipando a mostre d'arte sia in Germania che all'estero. Nel 2006 presenta una selezione di foto e cortometraggi inserita nella mostra "Sex Work" (Neue Gesellschaft für bildende Kunst, a Berlino). Nel 2011 il documentario House of Shame è selezionato alla Berlinale, nella sezione Panorama.

2013 Julia (doc)
2011 House of Shame: Chantal All Night Long (doc)
1988 Frühstück Für Feinde
1984/85 Die Splitter Der Eisbombe
1983 Die Mission - Film vom Frieden und seinem Krieg

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PHOTOGALLERY HIGH RES
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